Siamo Alessia, Giulia, Martina, Luca, Nicolò e oggi (12 settembre) abbiamo partecipato la giornata di formazione specifica riguardante il gruppo Giovani in Avis.
Siamo partiti con il pensare ad una serie di attività riguardanti i giovani, con target che partiva dai 17 e arrivava ai 35 anni.
Abbiamo pensato, per i ragazzi delle scuole superiori, a un quiz a squadre riguardante le tematiche Avis e ad una reinterpretazione del logo dell’associazione ad accompagnare questo tipo di attività.
Abbiamo avuto occasione di creare due gadget (sia per promuovere sia per distinzione delle due squadre). Sulle magliette sono presenti due slogan (come in foto) volti a incentivare le donazioni e l’avvicinamento al mondo Avis.
Per il Target universitario abbiamo, invece, ideato un laboratorio finalizzato alla creazione di nuovi gadget innovativi che potranno, a loro volta, essere utilizzati dai creatori stessi. Il nome scelto per il laboratorio é “Uniavis – il dono dello studio”.
In conclusione, è stata un’esperienza positiva ed è stato interessante lavorare in gruppo!
Ciao! Mi chiamo Luca Terracciano, ho 23 anni e presto Servizio Civile nella sede comunale AVIS di Legnano.
Vivo a Cerro Maggiore, un piccolo paesino vicino a Legnano, in provincia di Milano. Ho conseguito nell’ottobre del 2021 la laurea triennale in Mediazione Linguistica e Culturale presso l’Università degli Studi di Milano e, a breve, incomincerò gli ultimi due anni di laurea magistrale in Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane all’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Ho una grande passione per la musica, per i viaggi e per la mountain bike.
Sono sempre stato un ragazzo amichevole, per quanto fossi sin da piccolo molto timido ed introverso verso gli altri. Piano piano nel corso degli anni sono riuscito ad aprirmi un po’ di più e a mostrare le mie tante sfaccettature, pur mantenendo sempre alla base del mio pensiero valori quali la solidarietà, la lealtà, l’empatia e la gentilezza.
Ho sempre provato profonda stima e ammirazione verso tutte quelle persone e i gesti finalizzati a dare una mano al prossimo, soprattutto verso chi si trova in condizioni più difficili rispetto alla mia.
A tal proposito gli ultimi anni, vissuti in balia della pandemia, sono stati per me un fattore incentivante per tentare di rendermi utile, seppur con gesti apparentemente piccoli e semplici, nella società.
Nonostante conoscessi già in precedenza AVIS, il mio primo vero contatto con l’associazione risale al 2020, quando provai a diventare donatore di sangue (senza però riuscirci, sfortunatamente).
Dopo un po’ di tempo, anche grazie ai social network e al passaparola, sono venuto a conoscenza della possibilità di poter prestare Servizio Civile presso AVIS e ho deciso sin da subito di presentare la mia candidatura.
Questo perché, al di fuori della splendida causa e dei valori promossi da AVIS, sono rimasto affascinato dall’idea di poter prendere parte ad un’esperienza di crescita e di formazione personale, nonché a voler vivere in primo piano una realtà genuina e di grande importanza a livello etico e morale.
A fine giugno è iniziata la mia avventura in AVIS e, con essa, è iniziato un percorso che sin dal primo giorno mi ha permesso di imparare e maturare, mantenendo vivi e intensificando i valori di solidarietà, generosità ed empatia che ho sempre portato con me ma che ho avuto così l’occasione di dimostrare e vivere in prima persona in un nuovo contesto.
Questo dunque è solo l’inizio di una nuova pagina che spero con tutto il cuore possa essere una delle più belle, lunghe ed importanti della mia vita.
Ciao a tutti! Mi chiamo Martina Nebbioso, ho 19 anni e sono di Brugherio, un piccolo paesino in provincia di Monza e Brianza. A giugno del 2021 mi sono diplomata al liceo linguistico Mosè Bianchi di Monza e al momento sto studiando lingue all’Università Cattolica di Milano.
Fin da quando ero piccola ho sempre realizzato di avere un senso di responsabilità ed empatia verso le altre persone, tanto è vero che ricordo ancora che alla festa di Natale della 5^ elementare, la maestra ci chiese di appendere sull’albero che avevamo in classe un foglietto con scritto qualcosa di buono che avremmo voluto fare una volta diventati più grandi. La mia risposta fu che avrei voluto aiutare i bambini con difficoltà negli ospedali, a soli 10 anni. Fortunatamente, con il passare degli anni, questo senso di responsabilità è andato via via crescendo e non è rimasto giusto un bel pensiero scritto da una bambina di 10 anni. Ad oggi ho vissuto molte situazioni difficili nella mia vita privata, che mi hanno fatta crescere sotto tanti punti di vista. Infatti, io sono dell’idea che ogni momento che viviamo, bello o brutto che sia, ci insegni qualcosa. In particolare, gli ultimi 3 anni mi hanno messo davvero a dura prova, non solo per l’arrivo del Covid-19, ma perché mi sono ritrovata in una situazione più grande di me che mi ha portato a vedere realtà fino a prima sconosciute. Nonostante il segno indelebile che mi ha lasciato però, averla vissuta mi ha dato ancora di più una spinta e la giusta carica per decidere di avere un ruolo sempre più attivo nella società, soprattutto in ambiti solidali.
A ottobre del 2021 sono diventata donatrice e socia AVIS e se penso alla me di tre anni fa, stento a crederci. Ma non perché io non avessi mai avuto l’intenzione di entrare a far parte di AVIS, ma perché ero terrorizzata solo all’idea di dover fare un prelievo del sangue avendo paura degli aghi! Credetemi, per me era terrificante e so che come lo era per me, ci sono molte persone che ancora oggi hanno una paura tremenda. Però, una volta venuta a contatto con le realtà di cui vi ho parlato prima, mi sono chiesta: “Con tutto quello che alcune persone sono costrette a passare, ti lasci veramente sopraffare da una sciocchezza del genere?”. Nonostante io sia da poco diventata donatrice, AVIS mi ha fatto capire l’importanza del ruolo che ha una semplice donazione. E in più donando ho sconfitto la mia paura!
Non appena sono venuta a conoscenza della pubblicazione del bando del servizio civile di AVIS, non ho esitato un attimo a presentare la candidatura. Ho iniziato a prestare servizio lunedì 27 giugno 2022, iniziando una nuova esperienza. AVIS è un’associazione che ho sempre ammirato e sapere che per un anno potrò partecipare in modo ancora più attivo è per me una grande opportunità. Sono sicura che al termine di questo percorso riuscirò a portarmi dietro tante cose, ma soprattutto tanti valori morali e civili. Cercherò quindi di approfittare al meglio di questa grande occasione e spero che questo sia solo l’inizio di una lunga e bellissima strada!
Ciao a tutti! Comincio nel dire che i mesi di Febbraio,Marzo e Aprile sono passati, letteralmente in un lampo, perché quasi ogni giorno avevo in programma una promozione da fare nelle scuole, in presenza o in modalità online, cioè senza rendermi conto, il mio servizio di volontariato (come volontario del servizio civile universale) sta per terminare.
Il 21 Febbraio, insieme all’Avis Monza-Brianza, ho avuto la possibilità di partecipare online come osservatore nella Scuola elementare Macherio, dove ho visto un altro stile di promozione, incentrata soprattutto sull’importanza della solidarietà e dono, ricche di giochi e attività ricreative per infondere valori importanti, come l’aiuto reciproco, divertendosi.
Il 24 Febbraio 2022 sono stato invitato a Cremona dall’Avis Provinciale di Cremona per promuovere la donazione nell’istituto IIS Luigi Einaudi, in una classe quinta e una classe terza.
La classe quinta dell’istituto aveva come indirizzo di studi: “amministrazione e marketing” e non ho parlato molto di cos’è il servizio civile, perché semplicemente sapevano già di che cosa si trattava, mi sono limitato a raccontare le mie mansioni e le attività che ho svolto nei mesi passati, e sul perché ho scelto Avis come ente dove svolgere il mio anno di Servizio Civile Universale.
Il 22-23-25 Febbraio sono stato invitato, in modalità online, nella scuola ITES Caio Plinio di Como.
In queste giornate di promozione mi è piaciuto ascoltare le testimonianze di Gabriele, Marianna, Marcello (volontari di AIDO e ADMO) e mi ha fatto riflettere su quanto è importante donare, in questo caso un rene e cellule emopoietiche (prelevata dal midollo osseo), perché hai la possibilità di salvare una persona che sta tra la vita e la morte e, grazie a te (eroe/ina anonimo/a), può continuare a vivere.
L’8 di Aprile invece, io ed Anna siamo stati invitati a visitare la sede di Avis Provinciale Mantova, un’intera giornata ricca di lezioni di vita e divertimento.
La mattina abbiamo fatto una promozione online nelle scuole di Mantova, ma in questo caso la tematica era incentrata sulla morte cerebrale, un argomento veramente interessante, ma allo stesso tempo molto delicata.
Il progetto “La mia vita in te” è frutto della collaborazione delle tre associazioni di volontariato sul dono: AVIS,AIDO,ABEO.
Ci sono state tante domande da parte degli ragazzi studenti, per citarne alcune: la donazione degli organi presi dai cadaveri, i processi per verificare la morte per proseguire con l’esportazione degli organi e sulla problematica della commercializzazione illegale degli organi nel mondo.
Il pomeriggio abbiamo intervistato il presidente di Avis Provinciale Mantova per il progetto TOLD, con l’obiettivo di realizzare un video presentazione,che insieme alle video-interviste ai presidenti delle associazioni che hanno partecipato al progetto, pubblicheremo sui “canali social” di Avis Regionale Lombardia e sul sito di TOLD.
Il tardo pomeriggio Mattia (volontario del servizio civile universale di Mantova) ci ha fatto da guida turistica nella città di Mantova.
In questi mesi, siamo stati invitati anche in diverse scuole/università: Ist. Rigoni Stern con Avis Provinciale Bergamo, Ist.Torricelli, Ist. Carducci Milano, Universita Bocconi, Ist. Maxwell , Ist. Cesare Beccaria con Avis Comunale Milano.
Il 26 Aprile, ho avuto il piacere di promuovere il dono del sangue con Avis Monza-Brianza al “Centro Formentano”.
Il 27 Aprile sono andato all’università della Bicocca per allestire un banchetto AVIS con Avis Comunale Milano.
In questi mesi mi sono sentito molto coinvolto, soprattutto ho avuto il piacere di imparare ad aiutare il prossimo ogni giorno, indifferentemente dalla differenza di età, nazionalità e genere, diffondendo i valori della solidarietà, donando il mio stesso sangue per salvare una vita, con la speranza di raggiungere l’autosufficienza di sangue in Italia.
Il mio anno da Volontario SCU si è concluso, ma sicuramente non smetterò di essere un AVISINO!
Ciao a tutti! Il 9 e il 10 Febbraio 2022 ho partecipato ad un evento in streaming online, nella piattaforma: Sicampus.org.
L’evento doveva essere svolto dal vivo in tre palchi (CARDO, DECUMANO, AUDITORIUM) ma, per prevenire la nascita di un nuovo focolaio pandemico (Covid-19 e/o le sue varianti), si è preferito utilizzare la modalità online con tre Webinar; da un lato,ha tanti vantaggi, perché puoi cambiare “palco virtuale” e seguire gli argomenti che interessano con un solo click, mentre “dal vivo” dovevi spostarti fisicamente da un palco all’altro.
Una delle idee innovative che dovrebbe essere realizzata nell’immediato in tutte le città del mondo è quella di Riccardo Balistreri, Studente Università degli Studi di Milano, il cui progetto prevede l’utilizzo dell’Acquaponica per coltivare le piante in assenza di terreno con acqua che viene utilizzato per l’allevamento di pesci.
L’acquaponica è l’unione tra l’acquacoltura e la coltivazione idroponica, ovvero una pratica nella quale le piante vengono coltivate in assenza di terreno, col solo impiego di acqua “arricchita” di tutte le sostanze nutritive di cui i vegetali necessitano (una sorta di orto in acqua con allevamento di pesci).
I nutrienti fondamentali per la crescita delle piante vengono forniti dall’allevamento del pesce di cui queste sostanze costituiscono i principali prodotti di scarto: l’azoto, scartato dai pesci sotto forma di escrezione, viene convertito prima a nitrito poi a nitrato, e qui assorbito dalle radici delle piante in coltura che si trovano direttamente immerse nell’acqua (utilizzare una tecnica che la natura, di per sé, utilizza da milioni di anni negli habitat, come le paludi e laghi).
Se dovessimo osservare quello che sta succedendo nel mondo, tra disastri e il cambiamento climatico, utilizzare l’Acquaponica, sebbene in piccolo, potrebbe essere un passo per migliorare la nostra condizione sulla Terra, perché risolverebbe due problemi principali: l’allevamento intensivo dei pesci e il problema dei disboscamento delle foreste per dare spazio alle coltivazioni agricole.
Un altro start-up che mi è piaciuto è il progetto di Maurizio Rea, Founder Werea Srl: Aerariumchain.
Aerariumchain è un innovativo servizio cloud di monitoraggio del patrimonio culturale dei musei tramite scansioni 3D: la scansione viene caricata sul portale e confrontata con un’altra scansione dello stesso oggetto, un algoritmo di intelligenza artificiale esegue un confronto e segnala eventuali danni di deterioramento.
Questa tecnologia è in grado di preservare l’immagine in 3D degli oggetti antichi su Internet (per poi essere utilizzati con dispositivi in “Realtà Aumentata”) e, allo stesso tempo, allungare la vita dei reperti archeologici così da farle vedere dal vivo alle successive generazioni, e non raffigurate solo nei libri, come se fosse un ricordo perduto.
Un altro progetto interessante è quello di Arianna Ortelli, CEO & Co-Founder Novis Games: la Blind Console.
La Blind Console è una piattaforma per il gaming accessibile alle persone affette da disabilità visive, utilizzando gli altri sensi: come il tatto con le diverse intensità di vibrazione.
Purtroppo non potrò riassumere tutti gli argomenti che sono stati trattati durante i due giorni, perché, semplicemente, sono veramente tanti e di diverse tipologie: la creazione e sviluppo di un “Start-up” (sanitaria,sostenibilità ambientale e tecnologie all’avanguardia), la formazione per migliorarsi nel campo della creatività e scrittura, aiutare a salvaguardare la natura e imparare a separare le diverse tipologie di rifiuti ecc.
Sicuramente questa esperienza è stata ricco di nozioni e insegnamenti che non mi sarei mai immaginato di imparare, e spero di partecipare dal vivo l’anno prossimo.
Quindi per adesso vi saluto e ci sentiamo in un prossimo post.